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venerdì 12 novembre 2010

PANWAWA CON DERRUMBE (seconda parte)

Una volta rientrati a casa facciamo una veloce ricerca in internet su cosa ci possano riservare i dintorni di Cuzco e in 2 minuti già abbiamo deciso: faremo el Valle Sagrado! E via, nuovamente di corsa a cercare un autobus o una combi che ci portino a Pisaq, prima tappa del nostro percorso.


In taxi fino al terminal, dove ci mettiamo in coda per la combi...un attimo! Un autobus dall'altra parte della strada chiama "Pisaq, Pisaq"! Io, Irene e Paolo ci guardiamo e....di corsa saltiamo sull'autobus, dove, ovviamente, non c'è nemmeno un posto a sedere, quindi ci facciamo quasi un'ora di viaggio in piedi, rischiando di cadere in braccio a tutti ad ogni curva (90 km/h è la velocità media!!!). 
Ah! Pisaq! Finalmente si scende! Ora dobbiamo solo cercare un ostello che sia il più economico possibile. Dopo aver chiesto in vari posti, un ragazzo ci propone una tripla per 15 soles cadauno. Perfetto! Andiamo a vedere la stanza: a parte due chiazze enormi di umidità nel soffitto, non sembra male...fatta! La stanza è nostra! Forse avremmo dovuto controllare meglio il bagno....poco importa! Non ci laveremo!
Usciamo subito, è domenica, e a Pisaq è giorno di mercato artigianale. C'è da impazzire! Ci sono tessuti meravigliosi, braccialletti incredibili, oggetti stupendi! E le bancarelle sono tantissime....però che prezzi! Ovviamente, essendo diventato un mercato iper turistico i prezzi sono alle stelle. Per fortuna sappiamo difenderci abbastanza bene e ormai stiamo affinando le tecniche di contrattazione...




Il tour del mercato lo abbiamo terminato mangiando un'ottima empanada (pietanza tipica di Pisaq) farcita con pomodoro, cipolla, prosciutto e formaggio! Que rica!!! E poi all'ostello a riposarsi.
Dopo una notte di ottimo riposo, ci alziamo verso le 6.30, pronti ad affrontare il cammino di 2 ore fino alle rovine, ma purtroppo piove. Siamo costretti ad aspettare fino alle 9 prima di poter uscire.


 Quando finalmente la pioggia accenna a diminuire, ci prepariamo, facciamo colazione in piazza e cominciamo la lunga e dura salita verso le rovine. Santa polenta! Ma quanti cavolo di gradini hanno costruito questi Inca?!?!





E' davvero faticoso affrontare continue scalinate...in più, ancora non riusciamo a capire una cosa: ci risulta che gli Inca fossero piccolini, ma allora, perché i gradini sono così alti?! Ti spaccano le gambe, sul serio! Ma i paesaggi e la bellezza dell'atmosfera ripagano alla grande questo sforzo. 







Una volta arrivati in cima, lo spettacolo è sorprendente: le rovine arrivano fino sul cucuzzolo della montagna, e se ne vedono ad ogni angolo, in alto, in basso, a destra, a sinistra... fortezze, case, orologi solari, templi, fonti... c'è un po' di tutto quassù!







 Perfino un tunnel scavato dentro una roccia per permettere il passaggio da una parte all'altra del monte. Fantastico! 


Finito il giro delle rovine, ci rifocilliamo con un bel panino, riposiamo un po' nell'erba (di fronte al cimitero Inca...incredibile pure questo!)



e Paolo decide per una via di ritorno non turistica. Io e Irene, diffidenti, restiamo nel circuito turistico, ma dopo un po' una mamita ci dice che effettivamente il modo più veloce per scendere in città era proprio in direzione di quello di Paolo! Così torniamo indietro e prendiamo questo sentiero in costa...che non è lo stesso di Paolo...il suo, infatti, è qualche decina di metri più in basso, e non è nemmeno un sentiero! (Poi ci racconterà che è stata una bella avventura scendere da là!) 



Dopo una mezz'ora di cammino (seconda la mamita in mezz'ora si arrivava in paese...) ci incrociamo con Paolo, che sta scalando alcuni massi che ha trovato! Eheheheh!



Una piccola pausa per aspettarlo e continuiamo tutti insieme la discesa fino a Pisaq, 



dove di corsa andiamo all'ostello a recuperare gli zaini per andare a Ollantaytambo. Purtroppo non ci siamo potuti fermare di più, perché per entrare alle rovine siamo stati costretti a comprare il Boleto Turistico, che vale 70 soles e che dà diritto all'ingresso in 4 siti diversi....entro 2 giorni!!!! Beh, il primo giorno ormai era andato (erano già le 4 quando siamo scesi), per il secondo giorno dovevamo farci trovare davanti all'ingresso delle rovine di Ollantaytambo alle 7, se volevamo fare almeno 3 dei quattro siti indicati nel Boleto.
Così prendiamo una combi (che sa da mais tostato) fino a Urubamba, dove scendiamo per prenderne un'altra (in questa invece prevale l'uovo fritto....e che fame!!!!) che ci porti a Ollantaytambo, paese di 700 anime.
Inutile dire che i paesaggi sono, per l'ennesima volta, incredibili.



Arrivati, subito ci adesca una ragazza che ci offre una tripla con bagno privato e acqua calda per 15 soles cadauno, Va benissimo, ormai è sera e siamo stanchi... ci vuole una bella doccia calda e un po' di riposo. Peccato che l'acqua calda era una farsa! Fredda come un ghiacciolo! Impossibile lavarsi! E la voglia di andare a lamentarsi non c'è...quindi usciamo a mangiare, organizziamo la mattinata seguente, e ritorniamo in ostello a dormire....

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